Il primo appuntamento
Il primo incontro consiste in un colloquio abbastanza lungo e dettagliato in cui vengono poste alla persona domande che talvolta potrebbero apparire non totalmente inerenti al problema riferito.
Questo tipo di colloquio è molto importante poiché permette di inquadrare sia lo stato dell’ essere fisico che di quello mentale della persona, binomio indissolubile.
L’incontro continua poi con la presa dei polsi e l’esame della lingua, momenti di valutazione importanti per la Medicina Cinese effettuati sempre prima dell’inizio di ogni trattamento.
La palpazione del polso permette di individuare, non solo lo stato energetico ma anche le condizioni generali dell’organismo.
Con l’osservazione della lingua è possibile valutare le condizioni di stomaco e intestino, dei liquidi nutritivi e dei principali organi (fegato, cuore, milza-pancreas, polmone e rene).
Attraverso il primo incontro si può quindi comprendere se una persona gode di un buon equilibrio energetico o se presenta segni di disarmonia del qi (energia), del sangue, dei vari organi e visceri e dello yin e dello yang. Molto spesso sono queste le disarmonie su cui si sviluppano secondo la Medicina Tradizionale Cinese i vari disturbi.
Una volta inquadrato il problema si decide il principio di trattamento che può essere effettuato con una o più metodiche della Medicina Tradizionale Cinese descritte di seguito.
La persona viene sottoposta ad un ciclo di sedute della durata di circa un’ora ciascuno. Il numero di sedute varia a seconda del tipo di problema:
PROBLEMI ACUTI – generalmente vengono trattati con un solo ciclo di terapia e le sedute devono essere ravvicinate (giornaliere o ogni due giorni).
PROBLEMI CRONICI – In caso di disturbi che persistono da anni o che si ripresentano periodicamente, la persona viene sottoposta ad un ciclo in media di 8 – 10 sedute. Le prime vengono effettuate in genere una o due volte a settimana e le restanti una volta a settimana o più distanziate. Terminato questo ciclo si valuta la situazione per decidere se effettuare delle sedute di richiamo mensili o stagionali per diminuire la probabilità che i disturbi si ripresentino o se interrompere definitivamente la terapia. E’ molto utile praticare dei cicli di richiamo soprattutto in primavera e in autunno, stagioni di passaggio in cui è più frequente il verificarsi di recidive.
Questo tipo di colloquio è molto importante poiché permette di inquadrare sia lo stato dell’ essere fisico che di quello mentale della persona, binomio indissolubile.
L’incontro continua poi con la presa dei polsi e l’esame della lingua, momenti di valutazione importanti per la Medicina Cinese effettuati sempre prima dell’inizio di ogni trattamento.
La palpazione del polso permette di individuare, non solo lo stato energetico ma anche le condizioni generali dell’organismo.
Con l’osservazione della lingua è possibile valutare le condizioni di stomaco e intestino, dei liquidi nutritivi e dei principali organi (fegato, cuore, milza-pancreas, polmone e rene).
Attraverso il primo incontro si può quindi comprendere se una persona gode di un buon equilibrio energetico o se presenta segni di disarmonia del qi (energia), del sangue, dei vari organi e visceri e dello yin e dello yang. Molto spesso sono queste le disarmonie su cui si sviluppano secondo la Medicina Tradizionale Cinese i vari disturbi.
Una volta inquadrato il problema si decide il principio di trattamento che può essere effettuato con una o più metodiche della Medicina Tradizionale Cinese descritte di seguito.
La persona viene sottoposta ad un ciclo di sedute della durata di circa un’ora ciascuno. Il numero di sedute varia a seconda del tipo di problema:
PROBLEMI ACUTI – generalmente vengono trattati con un solo ciclo di terapia e le sedute devono essere ravvicinate (giornaliere o ogni due giorni).
PROBLEMI CRONICI – In caso di disturbi che persistono da anni o che si ripresentano periodicamente, la persona viene sottoposta ad un ciclo in media di 8 – 10 sedute. Le prime vengono effettuate in genere una o due volte a settimana e le restanti una volta a settimana o più distanziate. Terminato questo ciclo si valuta la situazione per decidere se effettuare delle sedute di richiamo mensili o stagionali per diminuire la probabilità che i disturbi si ripresentino o se interrompere definitivamente la terapia. E’ molto utile praticare dei cicli di richiamo soprattutto in primavera e in autunno, stagioni di passaggio in cui è più frequente il verificarsi di recidive.